
FODMAP è acronimo di oligo- di- mono saccaridi e polioli fermentabili; questi zuccheri raggiungono l’intestino, vengono metabolizzati dalla flora batterica e possono provocare la formazione di gas e il richiamo di acqua nel lume intestinale. Si è visto che questi effetti collaterali, in pazienti che soffrono di IBS (sindrome dell’intestino irritabile) sono più accentuati rispetto alle persone sane, e portano ad un discomfort tale da rendere disagevole svolgere le comuni attività di vita quotidiana. Ma dove li troviamo questi zuccheri? Sostanzialmente in alcuni alimenti di origine vegetale (frutta, verdura, cereali) nel latte e nei latticini.
Dalla ricerca scientifica è emerso che l’utilizzo di diete con alimenti a basso contenuto di fodmap in pazienti con IBS riduce la sintomatologia e migliora la qualità di vita.
In questi casi chiedo sempre al paziente di compilare un diario alimentare in cui annotare la comparsa di sintomi (per esempio gonfiore addominale) e i pasti consumati in ciascuna giornata. Le diete low fodmap sono protocolli personalizzati che si basano sulla sostituzione di alimenti ad alto contenuto di questi zuccheri con altri che ne contengono una ridottissima percentuale. Nessun alimento verrà escluso completamente ma verrà reintrodotto gradualmente nel corso di alcune settimane fino al raggiungimento della soglia personale che non scatena il disturbo.